mercoledì 27 marzo 2019

SEPPIE RIPIENE AL RAGÙ


Oggi voglio proporvi una ricetta semplice , ma molto gustosa che si prepara abbastanza facilmente e che, a Bari, rappresenta il pranzo tipico della domenica della palme.
Mi sono spesso chiesta da dove arrivasse questa tradizione e l'unica risposta plausibile che sia riuscita a darmi è  questa: ricetta molto gustosa che ha il pregio di fare da primo a da secondo, facile nella preparazione e che lascia parecchio tempo a disposizione per dedicarsi alla funzione religiosa e agli auguri che ci si scambia in questa ricorrenza portando in dono un ramoscello di olivo benedetto.
Per preparare questa leccornia, calcolare una seppia a testa che vi farete pulire dal vostro pescivendolo, la mollica del pane casereccio sempre una fetta a testa, 1 uovo a persona, 1 cucchiaio abbondante di pecorino, io uso il rodez perché meno forte, voi potete usare anche metà pecorino e metà grana grattugiata, pane grattugiato, aglio, prezzemolo, sale e pepe q.b.
Passata di pomodoro.
Preparare il ripieno in
questo modo:
Mettere la mollica di pane ad ammorbidire in poco latte, la strizziamo e vi uniamo le uova, il formaggio, lo spicchio di aglio schiacciato, il prezzemolo,il sale non eccessivo e il pepe, iniziamo ad amalgamare e rendiamo il tutto più sodo con del pane grattugiato, con questo impasto riempiamo le seppie e mettiamo da parte. Se dovesse avanzare del ripieno preparate delle polpette che aggiungerete quando il sugo bolle.
Preparare ora il ragù, far soffriggere, in un poco di olio, uno spicchio di aglio, e qualche gambo di prezzemolo, quando l'aglio è dorato, lo togliamo ed aggiungiamo le seppie, avendo l'accortezza ,di posizionarle con la parte più spessa a contatto con il tegame, io preferisco usare il tegame di terracotta. Far insaporire ed irrorare con un bicchiere di vino bianco secco, se pugliese ancora meglio. Quando il vino sarà evaporato aggiungere la passata, portare  a bollore ed abbassare la fiamma continuando la cottura.
Le seppie saranno cotte quando infilando i rebbi della forchetta, questi, entreranno senza difficoltà. Assaggiare ed aggiustare di sale.

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lunedì 25 marzo 2019

CHIFFON CAKE BABA'




“L'età è quella che pensi che sia. Si è vecchi quando si pensa di esserlo.”
Onestamente, se non ci penso, mi sento mooooolto meno anni...
Quindi il 63 è solo un numero, una una convenzione.
Per immortalare questa convenzione ho preparato questa chiffon cake, base che io adoro, e l'ho trattata come fosse un baba'
Vogliamo vedere com'è andata???
Per la chiffon cake avrete bisogno di:
300g di zucchero
200g di farina 00
85g di fecola di patate
200g di acqua tiepido/calda
125g di olio di semi di mais o girasole
6 uova XL
buccia grattugiata di un limone non trattato
1 busta di cremor tartaro o, in alternativa, 2 cucchiaini di succo di limone
un pizzico di sale
1 busta di vanillina
1 busta di lievito chimico per dolci.
Iniziate a montare gli albumi, quando diventano schiumosi aggiungere il cremor tartaro o il succo di limone e continuare a montare fino a che, infilando un cucchiaio, questi non resti in piedi, mettere da parte.
Iniziare a montare i tuorli con lo zucchero e il pizzico di sale, quando diventano chiari unire a filo prima l'acqua e poi l'olio.
Setacciare le farine ed il lievito ed incorporarle un poco alla volta alternandola agli albumi montati.
Versare nello stampo della chiffon cake, non imburrato, cuocere in forno statico a 160 gradi per 75 minuti. Fare la prova stecchino e togliere dal forno facendo raffreddare a testa in giù.
Nel frattempo preparate lo sciroppo con
350g di acqua, 150g di zucchero, scorza di limone ed aroma rum.
Mettere sul fuoco l'acqua,  lo zucchero e la buccia di limone, portare ad ebollizione e far bollire per 1 minuto aggiungere l'aroma rum o se vi piace la bagna alcolica unite 100g di rum.
Quando la torta sarà completamente fredda, sfornate e con uno spruzzino vaporizzate sulla torta fino ad inumidirla bene. Lucidate, a questo punto con la gelatina di albicocca ancora calda e terminate decorando con panna e fragole
Preparate la gelatina di albicocca nel modo seguente:
100g di marmellata di albicocche
40g di zucchero
2 cucchiai di acqua ed 1 cucchiaio di succo di limone.
Mettere tutti gli ingredienti in un pentolino e portare ad ebollizione.
Fate bollire per 1 minuto. Utilizzate calda.

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mercoledì 6 marzo 2019

CARDINALES



I cardinales sono dei dolcetti semplici da preparare, ma belli da vedere e buonissimi da gustare.
Ora sono caduti un poco nell'oblio, ma in passato non potevano mancare in occasione di avvenimenti importanti come battesimi, comunioni, cresime e matrimoni.
Per preparali occorrono:
200g di farina 00
100g di fecola di patate
300g di zucchero
3 uova
100g di olio di semi di mais o girasole
100g di latte
1/2 bustina di lievito per dolci
la buccia grattugiata di un limone non trattato
1 bustina di vanillina
Per la crema:
350g di latte
150g di panna da montare
4 tuorli 150g di zucchero
30g di farina 00
30g di amido di mais
buccia di limone
Inoltre:

Bagna all'alchermes:
400 di acqua
200 di zucchero
60 di liquore
buccia di limone
Fare uno sciroppo con acqua, zucchero e buccia di limone portando ad ebollizione, far raffreddare ed aggiungere il liquore.
zucchero a velo (Zav)
Montare con la frusta le uova, non di frigo, con lo zucchero per 15/20 minuti, 
Unire l'olio a filo continuando a montare e di seguito il latte.
Alla fine unire le polveri ben setacciate.
Con il composto riemite i pirottini, posizionati in uno stampo da muffin, per 3/4 della loro capienza. Cuocere a 180 gradi per circa 15 minuti, sempre valida la prova stecchino.
Preparate la crema pasticcera.
Prendete i dolcetti che avrete fatto raffreddare per bene e conservateli per qualche ora chiusi in una busta di cellophan, per far ammorbidire la calottina superiore, in modo da facilitare la rimozione della stessa.
Incidete, ogni dolcetto, con un coltellino a punta, inclinandolo, in modo da estrarre un cono di mollica. 
Bagnare il  vuoto che si è creato nella tortina con la bagna di alchermes,  farcire con la crema, spolverizzare con zucchero a velo bucaneve e posizionare il cono di mollica sulla tortina dopo averlo imbevuto di bagna all'alchermes con la punta rivolta verso l'alto.


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